martedì 3 gennaio 2012

Vacanza o workshop ?

Il 2011 e' stato uno splendido anno di workshop fotografici, ci avete fatto vivere davvero tante emozioni, fatto fare tante risate e speriamo di essere riusciti ad insegnarvi qualcosa.

Eravamo alla ricerca di qualche nuova idea per il 2012 e tra le varie ipotesi vi era la tentazione di varcare i confini nazionali. Ma non trovavamo un'affinita' personale con le odierne formule che il mercato offre...
Poi ci ha cercato un'agenzia di viaggi: il cantuccio del viaggiatore di rossella ed armando. Lei appassionata di fotografia. E ci ha chiesto "organizziamo qualcosa ?"
Siamo andati a conoscerli dal vivo subendoci un'intera ora di traffico di punta torinese (e per noi che viviamo per scelta in mezzo ai campi di mais vuol dire tanta roba...) ed abbiamo scoperto due nuove persone. Hanno un'agenzia di viaggi piccina, accogliente, umana. Di quelle dove quando entri ti pare di stare da amici, tra sorrisi e consigli.
E con loro ci siamo trovati in sintonia, da subito.
E abbiamo trovato (capito) la quadra.

Non volevamo vendere un "workshop". Se andiamo in vacanza solitamente abbiamo piacere di portare moglie/compagna ed eventuali bimbi. Che solitamente non hanno piacere di accompagnarci ad un workshop :) "si ma io che ci sto a fare tra i tuoi amici fotografi ..?"

Non volevamo nemmeno vendere una vacanza altrimenti il lato fotografico scompariva...

Quindi la prima decisione e' stata di studiare una soluzione che avesse sia le caratteristiche di una vacanza che quelle di un workshop.

Il luogo. Non poteva essere troppo estremo altrimenti moglie/marito compagna/compagno e figli avrebbero detto "eh vabbe' ma facciamo una vacanza all'anno e tu mi porti dove ci sono solo tafani e temporali..."
Nemmeno optare per un villaggio vacanze altrimenti la parte fotografica si sarebbe ridotta a fotografare le serate dell'animazione...

Quindi idem, un luogo che soddisfasse entrambi i criteri.

E l'abbiamo trovato. Con una formula che reputiamo ottima.

A fine marzo partiremo per la tunisia. Ancora non vi diciamo con quali modalita' :)

Insomma, vi proporremo una nuova formula di vacanza unita ad una uova formula per imparare/migliorare le nostre fotografie.

Stay tuned,
Fabio e simona

venerdì 23 dicembre 2011

Pro bono per il canile di caluso

Come alcuni di voi già sapranno, avendoci anche aiutati nelle ricerche, quest'anno verso giugno ci erano "sparite" le nostre due cucciolotte di Carlino da poco entrate in famiglia.
Qui la storia: banana e pachita

Bene, come ulteriore segno di ringraziamento verso chi ha fornito l'indicazione risolutiva volevamo aiutarli a realizzare gli scatti del calendario che ogni anno realizzavano per poi farne raccolta fondi. Il Canile di Caluso.

Messi d'accordo ci siamo recati appunto in Caluso. Abbiamo trovato un canile. Solitamente la sola parola fa rabbrividire molti, forse per le tristi realtà mostrate dalla televisioni, ma ci siamo subito resi conto che quello era un vero e proprio rifugio per cani sfortunati. E che era gestito da dei pazzi fuori di testa pieni di amore verso gli animali. Persone che usano i propri soldi per un tetto in più, per un muro più caldo, per qualche posto ancora visto che "solo ieri ne abbiam trovati altri 3".

E allora abbiamo fatto del nostro meglio sperando di aiutarli a vendere qualche pezzo in più del calendario.
PS lo trovate QUI

6 scatti a testa (siamo in comunione dei beni) io e simona.
Specifichiamo subito una cosa: il taglio "triste" è stato scelto e creato per motivi.... beh per far commuovere e far cacciare fuori i soldini a chi vede le foto. In realtà il canile è uno spettacolo e i cani stanno davvero bene. Il problema è che sono, come sempre, tanti e non hanno UN amico fisso ma si dividono i 5/6 volontari ed il tanto ma poco tempo che possono dedicare loro.

Ecco gli scatti, come sempre io 50 mm e simona 35 mm.














mercoledì 21 dicembre 2011

"quest'anno c'è antonio, ha fatto dei corsi di fotografia, chissà che foto ci farà !"



Ecco, so che non posto spesso sul blog ma prometto (mah !) che il prossimo anno scriverò di più.
Comunque, volevo augurarvi buone feste chiaccherando di questo argomento.

Ci saranno le feste. Con le feste ci saranno le cene ed i pranzi con parenti ed amici.
Voi avete fatto dei corsi di fotografia piuttosto che è da tempo che vi si vede girare, dormire e scambiarvi effusioni con la reflex.
Quindi che succede ? Credetemi, succede che a queste cene/pranzi i commensali si aspettano che la vostra presenza coincida con qualche bella fotografia. Ma BELLA. Insomma, siete "fotografi" agli occhi dei parenti e nella fantasia degli amici. Peggio ancora se avete partita Iva.... in questo caso siete fotografi anche sulla carta d'identità e questo non vi concede scampo rispetto alle aspettative dei presenti.

Ora, avete due strade per salvarvi.

1 - arrivate senza macchina fotografica raccontando (o anche millantando, è valido uguale) che "eh guarda, ho lavorato sino a ieri sera, sapessi ! E' da mesi e mesi che mi tutti mi chiamano e tutti mi vogliono, sono persino un po' stressato e volevo godermi la cena. Anche perchè stanotte ho da sviluppare degli scatti fatti a Milano Moda qualche mese fa..." E' un ottimo sistema specialmente se come me avete le occhiaie perenni. Di natura intendo.
Farete un figurone. Inizierete a sentire mormorii del tipo "io lo conoscevo già prima che diventasse un fotografo", "è mio amico", "mio cuggino una volta è morto ma poi ora fa il poliziotto". Uhm l'ultima c'entra poco ma tanto una balla vale l'altra ;)

2 - portarvi la macchina fotografica e, quindi, fare qualche BELLA fotografia. E' molto più impegnativo anche considerando il fatto che a queste cene solitamente accade ben poco. Ma qui qualche consiglio vogliamo darvelo comunque, per tentare di salvare il salvabile in una situazione complicata e spesso "fotograficamente monotona".

prima parte: evitare assolutamente di lasciare la macchina fotografica sul mobile per tutta la sera per poi prenderla e dire "sa dai facciamo due foto ?". La festa si bloccherà e ve li vedrete tutti in posa, sorriso e sguardo bovino, postura ad albero, in attesa del click del gran fotografo. E voi fotograferete il nulla.
La macchina fotografica va presa e posata tante volte in tanti momenti. Le prima due volte si metteranno in posa e voi gli direte "no dai, magari dopo, ora ne faccio giusto due per vedere la luce". Poi non si metteranno più in posa e voi potrete rubare i momenti e le emozioni.

seconda parte: sfruttate l'illuminazione dell'ambiente. Solitamente "calda e romantica". Guardate le fonti di luce e girate intorno ai commensali osservando come le luci si comportano sui volti. Trovate le giuste posizioni e da li scattate. Dovete muovere il culo insomma, anche alla cena di Natale. Si perchè avete scelto di portare la macchina fotografica e sia mai deludere zia Marta che crede siate i nuovi Bresson"

terza parte: i particolari: State tentando di impressionare parenti ed amici e per farlo dovete raccontare delle emozioni. Quindi oltre a sguardi, risate e quant'altro portatevi a casa un po' di particolari. Addobbi, cibo, texture delle carte regalo, etc. Riempiranno uno spazio descrittivo.

quarta parte: sfocate sfocate sfocate. Avete diaframmi aperti ? Apriteli ancora di più. E mettete sempre in sfondo qualche luce o qualche addobbo illuminato. Fate sempre in modo di posizionarvi in maniera tale che il vs soggetto non sia più buio dello sfondo, anzi magari anche uno stop sopra ci sta tutto e fa scena.

quinta parte: scaldate. Provate a settare il bilanciamento del bianco su una temperatura più calda. Specialmente se userete il flash. Natale è una festa calda, casalinga e casereccia, ricorda il vin brulè e la cioccolata calda e la neve in giardino. Rendetela tale anche se tale non fosse. Evitate le sparate bianche di flash sul viso della mamma (o peggio ancora della compagna o del compagno !). Scaldate.

sesta parte: divertitevi e i nostri migliori auguri di Buone Feste :)

fabio e simona

lunedì 12 dicembre 2011

LIGHTS

Ieri abbiamo chiuso l'anno "accademico" con l'ultimo workshop.
Volevo proporre e fare una cosa speciale... una sorta di "ALL IN ONE" (i miei workshop che in una giornata parlano di paesaggi e ritratti con pranzo tutti insieme bla bla bla) ma un po' più tosta.
E l'abbiamo fatta.
Alle 06.45 ci siamo trovati sulle sponde di Viverone, location a me molto cara per gli scatti che mi ha regalato negli ultimi anni. Alba con nebbia tanto per gradire. E colazione con albicocche alla grappa (Massimo !!!).
Finito di prender freddo ci siamo recati a Torino, un Mc Donald veloce e poi via a montare un set dentro una pizzeria, la Spaccanapoli di Giovanni (via mazzini, pizza davvero super !)
Ci ha raggiunti Nisha Sara e abbiamo improvvisato un contest dividendo in due squadre i partecipanti, mettendo in palio un limoncello per il dopo cena. Giusto per aggiungere un po' di agonismo. 
Tre luci continue Ianiro a servirci.
A fine pomeriggio, dopo aver smontato il set e aver permesso a Giovanni di ricreare la pizzera (avevamo smantellato tutto....) abbiamo cenato tutti insieme con 4 metri di pizza, un po' di coca e birra e le immancabili bottiglie di vino sempre del mitico Massimo.
E poi, non paghi, siamo usciti per terminare la giornata con un po' di sano, semplice e rilassante Strobist sempre con Nisha a posare per noi.
Eravamo tutti cotti... abbiamo chiuso dopo 16 ore di workshop.

Ma è stato davvero divertente, anche per me.

Quindi parto con i ringraziamenti. I partecipanti innanzitutto: massimo e massimo, umberto, giovanni, enrico, luca, roberta, andrea paolo e diego. Un gruppo affiatato di persone che già conoscevo e già si conoscevano. Solo due i nuovi che subito hanno capito com'era l'andazzo di quest'ultimo goliardico, tecnico e spietato workshop.
Anzi, WORKSHOCK.

Il team: simona pilolla solita mia fonte di creatività inesauribile, silvia galeazzo la nostra nuova Mua (nel senso che non avevamo mai lavorato con lei ed è stata una piacevolissima sorpresa conoscerla e vederla all'opera, Nisha Sara che oramai conosciamo bene e che, come sempre, è stata una certezza.

Ma ancora: Giovanni della Spaccanapoli che ci ha ospitati, sfamati e abbeverati e che ha scattato con noi per tutto il giorno.

Abbiamo chiuso come si doveva chiudere. Allego due scatti a memoria di.

Grazie a tutti. Fabio e Simona.






lunedì 5 dicembre 2011

I vincitori del concorso "PRIMA."

Dovevamo lanciare un nuovo tipo di servizio fotografico. Volevamo lanciare.

Oramai in famiglia si parla di fotografia come dell'aria che respiriamo, costantemente, ogni momento.
E riflettendo in due i ragionamenti si fanno sempre più interessanti.
Vogliamo approfondire un genere di fotografia che è nel contempo più basilare così come oggi più inusuale: vogliamo comunicare. O almeno provarci, s'intende :)

E siccome sia io che simona adoriamo la fotografia di matrimonio, adoriamo raccontare per immagini una storia di un giorno così densa di emozioni da lasciare senza fiato, abbiamo deciso di proseguire in tal senso ed abbiamo "creato" questo nuovo, per noi, servizio: PRIMA.

Dedicato alle coppie, alle famiglie, all'amore, all'amicizia, alla complicità...

Ed abbiamo deciso di offrire l'opportunità del lancio a tutti lanciando un concorso via facebook. Era semplicissimo: inviateci 2 vostre fotografie con 2 righe su di voi e noi sceglieremo, a gusto nostro (un po' dittatoriale lo so) la coppia.

Siete stati davvero tanti. Ci fa piacere come ci fa dispiacere non potervi accontentare tutti ma abbiamo dovuto scegliere. E abbiamo scelto due coppie.

Volete sapere su che basi abbiamo scelto ? Empatia, pura empatia. A pelle, vi abbiamo letti nelle vostre fotografie e guardati nei vostri testi.
Tutto ciò che fotograficamente è da sempre considerato "una scelta usuale" non ha avuto per noi il minimo peso.

La prima coppia scelta è stata Ivana ed Andrea. 43 anni lui e 33 lei. In realtà più che coppia si parla di trio visto che Erika aspetta Zoe. Una coppia splendida, belli, teneri. E, come si diceva durante lo shooting, nel tempo libero amano "salvare il mondo" (fanno snowboard, surf, downhill, arrampicata e non escluderei roulette russa ed apnea sotto i ghiacci).

Durante lo shooting abbiamo operato un'altra scelta fondamentale: fregarcene anche delle regole. Abbiamo pensato solo al racconto.

Il nostro compito, il compito di "PRIMA." era di raccontarli. Le loro emozioni. Loro.

Ecco la prima di "PRIMA." con Ivana ed Andrea. Sei scatti (per non annoiare troppo).







domenica 6 novembre 2011

Il bello della fotografia.

E' che un qualcosa di coinvolgente, di affascinante e da poco posso anche aggiungere "di contagioso".

Dopo anni di tentativi ho coinvolto mia moglie, simona. Prima a livello amatoriale e poi, lei stessa se ne è resa conto, a livello professionale. Non posa più la reflex. Non solo: se ne esce con idee fotografiche... "dai andiamo là a fare qualche foto... dai ne ho in mente una prendi una barchetta di carta e gli stivali...."
Aggiungo che magicamente ora succede anche "dai compriamo una nuova reflex" e so che in questo molti/e mi state invidiando e non poco :)

Insomma con enorme felicità mi trovo ora in casa il miglior socio che potessi chiedere, come ovvio che sia, sia a livello umano che a livello creativo. Si perchè è giusto che ne siamo tutti consci: l'occhio femminile vale un po' più del nostro. E va benissimo così.

Ma questo non mi stupisce molto, nel senso che lo sapevo che prima o poi sarebbe ceduta al "lato oscuro della fotografia" e ne sarebbe rimasta affascinata al punto di "ragionare in maniera fotografica".
Il punto invece è che qui ora è un delirio...

Stamattina ci si sveglia. Piove, tempo da cani. Dopo una tardiva colazione se ne salta su Simona: "ho una foto in mente con la pioggia, andiamo ?"
Ci mancherebbe !
"mi serve l'aiuto di Daniel" (ndr nostro figlio, 8 anni).

E pim pum pam prepariamo tutto: tre reflex con obiettivi e un flash esterno. Accessori per la foto "che ho in mente" etc etc si carica la macchina e si va sotto la pioggia a fare le foto come ogni famiglia.

Voi non lo sapete ma se come fotografo me la cavo, come assistente sono il meglio che si possa chiedere :)

E via si va a fare ste foto.
Mentre andiamo, Daniel dai sedili dietro "ci sono tre macchine fotografiche... quando posso averne una ?"
E io e simo ci guardiamo...
una delle tre è la mia prima e vecchiotta D70. Con montato un analogo vecchiotto nikon 18-200. Sono due attrezzature che non usiamo più (siamo stati rapiti dal mondo dei fissi).
E quindi sta D70 dovrà pur servire a qualcosa no ?

E allora dai, con cautela, con saggezza, con criterio... proviamoci. Vediamo se il ragazzo ha voglia di sperimentare.

E allora così successo ? Che ci siamo trovati tutti e tre sotto la pioggia a fare, a turni, da modelli e da fotografi. E ci siamo divertiti. E abbiamo, questo lo dico senza remore e senza modestia, prodotto ottime foto.

Ve ne allego qualcuna. A ricordo di una giornata bagnata e divertente. A dimostrazione di cosa può fare un hobby, una sciocchezza, una passione.














mercoledì 2 novembre 2011

Scenari da un Workshock

Eh si doveva essere un workshop.
Il "con ogni tempo", facente parte della Nikon School, tenutosi a Bielmonte (BI) il weekend passato 29/30 ottobre.
Ma ha assunto ben presto le caratteristiche di un "WorkShock".
Per la compagnia principalmente. Tutti quanti, ci siamo divertiti e abbiamo riso sino alle lacrime in più di una occasione (massimo non sei normale).
E poi per la fatica. Doveva essere composto di :
passeggiatina sabato mattina
passeggiatina sabato pomeriggio, con tramonto
due scatti al buio dopo cena
passeggiata domenica con pranzo al sacco

ma è diventato:
passeggiatina sabato mattina
passeggiatella sabato pomeriggio, rientrati DOPO il tramonto.
Cena luculliana con verticale/orizzontale/diagonale di vini portati dal buon Massimo (come è solito fare: una bottiglia a testa). Notturno sino alle 02.30 del mattino. Noi ed il Genepy.
Alba alle 06.00 del mattino alba
ore 09.00 colazione poi partenza per la "passeggiata" ossia 7 ore di cammino stile marines delle quali ben 2 di salita al ritorno.
E per concludere un'oretta di post produzione davanti ad un computer e a qualche pinta di birra, cioccolate calde e sfizioserie.
Vogliamo ringraziare davvero tanto anche i priprietari del ristorante e dello chalet che ci hanno ospitati e che hanno pazientato di fronte alla nostra "irruenza".
Grazie Stefano e compari. Un po' di pubblicità mi pare il minimo:
Chalet Bielmonte credetemi ne vale la pena.

Qui qualche scatto che sono riuscito a rubacchiare tra una spiegazione e l'altra, giusto due ricordini.