mercoledì 26 ottobre 2011

Proseguono gli esperimenti con il microstock

Già già non mollo e sto iniziando a capire che non ci capisco quasi nulla e che, nel mio caso di "nuovo cliente" in realtà non godo di fantastiche offerte e promozioni come la TV ci insegna ogni giorno ma bensì sono dentro al pozzo del dimenticatoio insieme a qualche altro milione di utenti...

Shutterstock: un po' più facile vendicchiare una foto ogni tanto. Ma si guadagna meno (0,25$ a vendita). Una percentuale di rifiuti direi devastante, a volte bocciano tutto un blocco. Le motivazioni dei rifiuti sono spesso davvero casuali, nel senso che a caso scelgono un motivo e lo attribuiscono allo scatto.
Per fare le prove io carico e ricarico le foto scartate sino a che cedono loro e le accettano e mi capita sempre di avere, per la stessa fotografia, diverse e differenti motivazioni di rifiuto da una volta all'altra:
una volta è fuori fuoco
la volta dopo il fuoco va bene ma c'è il rumore
poi invece non ha valore commerciale
poi non è a fuoco
poi ha una luce "povera"
poi viene accettata.

Inutile specificare che io non modifico lo scatto dal primo inserimento sino a quello in cui poi viene accettato.
Quindi una prima statistica: 4 volte e la foto viene accettata tranne che non sia davvero fuori fuoco o senza valore commerciale o etc etc ma in quel caso con un po' di autocritica ce ne possiamo accorgere noi ed evitare di proporla.

In due mesi ho totalizzato con shutter una decina di euro. Sono riuscito a caricare 25 immagini ma anche da dire che gli dedico poco tempo e che obiettivamente le mie non sono fotografie pensate per lo stock: sono le mie fotografie, pensate per me e che piacciono a me.
Insomma andando avanti così tra circa 2 anni dovrei riuscire a farmi inviare i primi 100$.

Se volete provare ad iscrivervi potete farlo usando questo link che mi fa guadagnare a me 3 centesimi ogni vostra foto venduta e magari mi aiutate ad arrivare ai miei primi 100$ in 23 mesi anzichè 24.
SHUTTERSTOCK

IStockPhoto. Dopo una partenza lampo mi sono intampato. Hanno una percentuale di rifiuto un pelino più ridotta, ho anche li circa 25 fotografie. Il guadagno per ogni vendita è dipendente dal formato acquistato dal cliente, dalla dimensione del file. Ovvio che più la vostra reflex produce file grandi e più potete tentare di vendere formati grandi ed avere guadagni grandi e comprarvi un pennello grande (non potevo non dirla.....).
Ma le vendite si sono davvero bloccate, sono a QUASI 5$, se vado avanti così potrò incassare i miei primi 100$ tra 4 anni.
Anche qui ricaricando più volte lo stesso scatto prima o poi passa, diciamo 3 volte. Ma hanno un sistema di caricamento più balordo: un'immagine per volta via web (su mac). Il che mi fa spesso passare la fantasia e quindi ammetto di dedicargli meno tempo.

In entrambi i casi la difficoltà principale, per noi "nuovi utenti" è che in genere le ricerche da parte degli acquirenti vengono svolte, su parola chiave, con due modalità
"mostrami le più vendute"
"mostrami le ultime caricate"

e siccome non saremo mai tra "le più vendute"... rischiamo di vendere solo appena carichiamo e poi finire nel pozzo dimenticati.

Insisto e vi tengo aggiornati :)
fabio.

PS questa la mia fotografia che ha generato più incassi, con ben 2,30 $ a singola vendita.

http://italiano.istockphoto.com/stock-photo-17490395-road-in-the-forest.php

giovedì 20 ottobre 2011

Un calendario. Un progetto. Un Team.

Martedì. Siamo ancora stanchi a dire la verità...
Martedì abbiamo realizzato lo shooting per un calendario. Credo di poter dire "un bel calendario". Insomma mi piace, c'era un'idea, una filosofia e tutti l'hanno compresa ed interpretata.
Ma andiamo per gradi.
Mi chiama Max dell'agenzia di comunicazione con la quale ogni tanto collaboro divertendomi sempre non poco. Max è amico di vecchia data, ndr.
"Vorrei fare un calendario per un mio cliente."
"cosa fa ?"
"recupera metalli e rottami"
"ah... e che tipo di calendario pensavi"
"ovviamente nulla di banale, niente tette e culi al vento"
"magnifico, racconta tutto"

Il calendario doveva rappresentare il "ReBorn" ossia il percorso che i rottami metallici hanno da quando entrano in azienda a quando escono sotto forma di nuovi metalli, lucidi e smaglianti e scintillanti.
Il tutto era da far impersonare a due modelle.

Allora siamo partiti con la ricerca del team.
Max direttore artistico, chiaramente. Non posso nominare i suoi cliente per questioni di privacy. Posso solo dire che è sempre un onore lavorare con un ragazzo del suo calibro.
Simona Pilolla la mia fotografa e super stylist con licenza creativa (simo... ci serve un'idea !!! Aiuto !!!).
Sofia Crua modella, bionda. Bravissima.
Eva Squillari modella, bruna. Bravissima.
Patrizia Pinna la nostra MUA, eccezionale come sempre.
Luca Brogiato Hair Stylist. Un amico che non avevo mai visto al lavoro in un ambito del genere e devo dire che mi ha lasciato a bocca aperta.
Giacinto Fiorino videomaker, backstage video. E che ne parlo a fare ? Sempre con noi, una serena certezza.
Umberto Gavazza a farci il backstage fotografico. E che backstage. E non solo, è anche stato un assistente, non richiesto, davvero favoloso. Prima che io potessi chiedere o pensare lui aveva già flash e stativo in mano. Grazie.
Io alla fine della catena, con il solito terrore di essere l'ultimo anello, quello che può fare solo due cose: mettere la ciliegina sulla torta o far cascare la torta. Adrenalinico e angosciante.

Ci sono volute 12 ore. Non eravamo in studio, niente riscaldamento e pulizia. Lavoravamo sul campo ossia un capannone pieno di rottami, olio, grasso e tanto freddo. Circondati da ruspe, muletti, ragni da carico, camion etc. Ovviamente in una giornata lavorativa quindi anche circondati da gente che doveva lavorare.
Un grazie speciale anche ai proprietari dell'azienda per la loro eccezionale disponibilità (ma ditelo, vi siete anche divertiti dai....)

A complicarci la vita la scelta radicale sul mood: deve essere un qualcosa di artistico, di "più" rispetto a tanti calendari aziendali che si vedono oggi.
E allora abbiamo esagerato.
Deve essere artistico. Ok, bianco e nero.
Deve essere artistico. Ok, formato quadro
Deve bla bla bla. Ok, scattiamo da puristi solo con 35 e 50 mm
Deve bla bla. Ok, ne stampiamo 100 copie, tiratura limitata, formato esagerato 50x50 che diventi un elemento di arredo e non un pezzo di carta per segnare gli appuntamenti. Il cliente li consegna poi a mano a sindaco, assessori etc. Tutti numerati.
Insomma giochiamo a fare gli artisti.

Ieri ho visto gli scatti. E sono contento, molto. Mi era stata preparata davvero una bella torta.
Chiaramente non possiamo mostrare gli scatti ma sappiate sin da ora che dire "bravo fabio" sarà sbagliato: come dico sempre, e lo dico in quanto vero, il merito è del Team. E qui il Team era da Formula 1.

Ma qualcosa vi posso mostrare...
anche se c'era tensione per la sfida raccolta, per i tempi stretti, per il freddo etc etc... a fare i cretini non manca mai il tempo.
E allora quando prepari un buon set, ti rendi conto che è curioso o affascinante... e che le modelle non saranno pronte prima di 20 minuti... NON LO PROVI ?
E quando guardi la foto di prova e vedi che "urca ma sei venuto proprio figo eh !" non inizi a dire "sa dai..ne fai una anche a me ?" - "beh dai pure a me" - "e io chi sono ? Dai dai"
E si conclude il tutto con "eh... ora però tieni la macchina e falla tu a me dai"

Ed ecco una parte del Team. La parte forse più infantile, ma tant'è ;)





lunedì 17 ottobre 2011

Workshop "elementi di disturbo"

Che si è svolto sabato, in centro a Torino.
Torino è una città che io e simona stiamo piano piano riscoprendo. Abitiamo per scelta in campagna, in mezzo al nulla, e frequentiamo poco le "metropoli" di casa nostra.
Ma ultimamente andiamo a fare i turisti a torino e... ci piace...
pubblicheremo poi qualche scatto delle nostre gite.

Dicevo, sabato si è svolto il workshop, in collaborazione con la Nikon School, "elementi di disturbo".
Voglio ringraziare tutti i partecipanti e Floriana, la nostra bravissima modella.
Ci siamo divertiti, parecchio.

A fermare il traffico, a fotografare le manifestazioni (tutte molto pacifiche) che ci sono piombate addosso, a giocare con gli skaters e Floriana, a far incuriosire i passanti (un'infinità) di Via Garibaldi ( "ma chi è la ragazza ????" )

Ecco la mia personalissima interpretazione di "elementi di disturbo".

QUI il backstage che caricherò piano piano nei prossimi giorni.







mercoledì 12 ottobre 2011

Video aziendale, giacinto fermati !

Giacinto è il nostro videomaker.  E' felice di lavorare con noi e questo dimostra la sua carenza intellettuale. E noi siamo felici di lavorare con lui e idem per le nostre carenze intellettuali.... ma tant'è.
Ieri giravamo un video aziendale per una società di recupero metalli ferrosi.
Tutto ok come sempre, avevamo uno storyb da seguire, consegnatoci dall'agenzia creativa. Una cosa tranquilla (e ben fatta).
E per un po' siamo riusciti a seguire la traccia pari pari. Poi piano piano l'istinto di Giacinto è venuto fuori... e pur seguendo sempre, chiaramente, lo story ha iniziato a dire: "si ma... se questa inquadratura la facessimo da li.... e quest'altra da la... e questa così...."

Insomma alla fine:
videocamera sul manto stradale con bilico 5 assi da 280 q.li che gli passa sopra
videocamera in secchio, al centro del piazzale, e "ragno" che prende il secchio e lo alza
lui abbarbicato a 8 metri di altezza, ritto su un pianale sollevato da un muletto

etc etc etc
A noi sono venuto i vermi nell'immaginare le peggio cose che potevano capitare a lui e/o alla sua videocamera...
ma d'altronde "giacinto è felice di lavorare con noi, e noi con lui".

Battute a parte questo è un post di ringraziamento per un collaboratore speciale.






domenica 9 ottobre 2011

Istogrammi e fotografia

"vediamo l'istogramma".
E' una frase che sento spesso, molto spesso, durante i miei vari workshop di fotografia.
Viene usata come sinonimo di "vediamo se la foto è giusta".

Ossia tramite un istogramma noi si va a controllare, in maniera matematica, la corretta esposizione, il corretto bilanciamento dei toni, di un nostro scatto.
Questo è un istogramma abbastanza buono.

Perchè non ha ombre (toni bassi) troppo chiuse -a sx- , ha una buona gamma di mezzi toni -la parte centrale- e non ha bianchi (toni alti) sparati -a dx-
Quindi ho fatto una bella fotografia... che bravo che sono stato... ottimo istogramma... quasi quasi la iscrivo al concorso annuale di NatGeo, vincerò di certo. Ecco la foto:
Spettacolo vero ?
Ora vediamo questa...

Uhm no no non ci siamo... neri chiusi, mancanza di mezzi toni e una fraccata di bianchi sparati e bruciati.
Porcheria davvero... la cestino. Povera Jessica ci rimarrà male ma d'altronde l'istogramma parla chiaro.
Proviamo questa. 

Uh no no no peggio che andar di notte. Appunto, pare notte: solo neri... e i bianchi, i mezzi toni dove stanno ? Accidenti ho sbagliato a piazzare le luci un'altra volta. Povera Issa e pensare che era convinta...


Ok, al di là del fatto che non siano capolavori, e siamo d'accordo, mi pare eccessivo ipotizzare di cestinarle perchè l'istogramma è tecnicamente una ciofeca. Tranne la prima fotografia ovviamente, che è proprio orrida.
Insomma, la domanda è questa:
"perchè guardiamo gli istogrammi ? I nostri occhi non vanno più bene ?"

Aggiungo un elemento: siamo pieni di fotografie di Capa, Bresson, Adams con istogrammi pietosi.
Chi glie lo dice, ai posteri, che vanno cestinate ?

fabio.

mercoledì 5 ottobre 2011

Operazione "canile di caluso"

Siamo stati a fare un servizio, su nostra richiesta, ad un canile nella nostra zona.
Ogni anno realizzano un calendario per raccogliere fondi.
Io e Simona ci siamo offerti di realizzare gli scatti, per motivi che non stiamo a spiegare.

Passando gabbia dopo gabbia (280 cani tenuti nel miglior modo possibile) siamo rimasti inevitabilmente colpiti dalla tristezza, a volte dal timore, che si leggevano nei musi e negli occhi degli "ospiti".
Quasi tutti abbandonati da qualcuno. Dire "qualcuno" è forse ancora buonismo. Da qualche stronzo.

Comunque, abbiamo fatto con piacere il nostro mestiere, ci siamo divisi e abbiamo tentato di raccontare con immagini quello che vivevamo.

Questo è il racconto di simona, che secondo me racchiude in pochi secondi la sensazione di tutta una giornata.






Per chi volesse aiutare, ecco il link:

sabato 1 ottobre 2011

'na faticaccia... OURPHOTO N02

Ma onestamente siamo molto contenti ed orgogliosi.
Siamo stati i primi a leggerla, chiaramente, e ci è piaciuto leggerla.

Eh si, dopo la lunga pausa estiva esce oggi OURPHOTO N02
Ed esce rinnovata e rischiarata nelle idee e nei contenuti. Stiamo prendendo una direzione, e ci piace.

La lasciamo a voi. Buona lettura.

fabio camandona e umberto gavazza sarubbi

www.ourphoto.it