domenica 9 ottobre 2011

Istogrammi e fotografia

"vediamo l'istogramma".
E' una frase che sento spesso, molto spesso, durante i miei vari workshop di fotografia.
Viene usata come sinonimo di "vediamo se la foto è giusta".

Ossia tramite un istogramma noi si va a controllare, in maniera matematica, la corretta esposizione, il corretto bilanciamento dei toni, di un nostro scatto.
Questo è un istogramma abbastanza buono.

Perchè non ha ombre (toni bassi) troppo chiuse -a sx- , ha una buona gamma di mezzi toni -la parte centrale- e non ha bianchi (toni alti) sparati -a dx-
Quindi ho fatto una bella fotografia... che bravo che sono stato... ottimo istogramma... quasi quasi la iscrivo al concorso annuale di NatGeo, vincerò di certo. Ecco la foto:
Spettacolo vero ?
Ora vediamo questa...

Uhm no no non ci siamo... neri chiusi, mancanza di mezzi toni e una fraccata di bianchi sparati e bruciati.
Porcheria davvero... la cestino. Povera Jessica ci rimarrà male ma d'altronde l'istogramma parla chiaro.
Proviamo questa. 

Uh no no no peggio che andar di notte. Appunto, pare notte: solo neri... e i bianchi, i mezzi toni dove stanno ? Accidenti ho sbagliato a piazzare le luci un'altra volta. Povera Issa e pensare che era convinta...


Ok, al di là del fatto che non siano capolavori, e siamo d'accordo, mi pare eccessivo ipotizzare di cestinarle perchè l'istogramma è tecnicamente una ciofeca. Tranne la prima fotografia ovviamente, che è proprio orrida.
Insomma, la domanda è questa:
"perchè guardiamo gli istogrammi ? I nostri occhi non vanno più bene ?"

Aggiungo un elemento: siamo pieni di fotografie di Capa, Bresson, Adams con istogrammi pietosi.
Chi glie lo dice, ai posteri, che vanno cestinate ?

fabio.

16 commenti:

  1. Io quando stò in una situazione di eccessiva luminosità e il display non mi dice cosa cavolo ho fotografato, faccio prima a osservare l'istogramma per capire se ho luci bruciate o ombre piatte, ma solo se non riesco a percepire cosa ho fotografato tipo oggi che non vedevo nulla di ciò che scattavo :)

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  2. ....ovviamente tutto và mediato...
    in base alle varie situazioni si valuta l'istogramma.
    Se l'immagine è in chiave alta è normale che l'istogramma non è esteso....ma se una immagine comprende una scena normale che dovrebbe comprendere tutti i toni ,dalle ombre alle alte luci..allora l'istogramma và adeguato..
    nella maggior parte delle volte è cosi...e può essere preso in considerazione per valutare la correttezza dell'esposizione...considerando che l'istogramma visto sullo schermo della fotocamera è relativo ad un file jpg(anche se scattiamo raw) quindi non completamente affidabile...infatti se esponiamo a destra portando le alte luci verso il clipping ..in macchina vedremo dei bianchi bruciati che invece torneranno nei ranghi quando andremo a vedere il vero istogramma in camera raw, ovviamente parlo di bianchi che appaiono leggermente bruciati sull'istogramma della macchina....
    Torno a ripete che se fotografiamo una landa nevosa e desolata non dobbiamo aspettarci un istogramma esteso...niente ombre niente livelli nell'istogramma relativamente alla parte di sinistra....

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  3. Grandeeee Fabio..... Hai proprio ragione... Io brucio i bianchi e chiudo i neri per dare alla foto le cromie che più mi piacciono... Le foto "corrette" secondo istogramma sono per me un pò piatte!!

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  4. Sono perfettamente d'accordo, l'istogramma va valutato secondo quello che il fotografo vuole esprimere con la foto, se non fosse così che scrivere con la luce sarebbe...?

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  5. mmmm grazie a tutti ma ancora, secondo me, non ci siamo mica :)
    ma non voglio suggerire.

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  6. Premesso che sono un fotografo amatore non profesiosnista, mi sembra che l'ottica sarebbe da invertire: prima guardo lo scatto, poi l'istogramma e provo se, eventualmente, variando l'istogramma ottengo qualche beneficio in termini di leggibilità (semprechè non siamo nel caso estremo e peraltro voluto della ballerina più sopra). E adesso mi becco le castagnate dal mondo ;-)

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  7. Siamo schiavi della tecnologia.
    La Yashica FX-3 che sottraevo a mio padre da piccolo non aveva né display né istogrammi e la logorante attesa dello sviluppo dal negozio mi lasciava speranzoso nell'attesa di vedere cosa avessi combinato...
    Trovo che buciature o neri pieni siano piacevoli quando controllati e voluti.
    Conoscere l'attrezzatura, sfruttarne i limiti e anche a volte "esagerare" fa parte della nostra creatività.
    C'è da dire che in più di un'occasione mi è capitato di sentire persone che definiscono come "un loro stile" l'assoluta mancanza di controllo dei bianchi e dei neri...
    In conclusione: Istogramma sì! (conoscerlo), ma l'occhio continua a volere la sua parte!
    Saluti.

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  8. Io più o meno la funzionalità degli istogrammi l'ho capita (+ - che +), ma non gli ho mai dato tanto credito. Non solo per un certo livello di ignoranza che mi pregio di conservare, ma anche perché, ad esempio, nella fotografia tradizionale (quella che ora chiamano analogica) al massimo si faceva una provinatura e poi si rielaborava in camera oscura.

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  9. IIhhhh.... 'sto gramma !!! ecchecc... :-)
    Vuole solo essere una battuta, naturalmente. Io che fotografo da quei 30 e più anni concordo che dati, metadati, exif, etc. sono elementi utili a "capire" la parte tecnica della foto. Ma il giudizio è nel risultato visibile. Un famoso fotografo USA diceva: "non è importante come, è importante cosa ne esce"!!

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  10. Personalmente non potrei fare a meno dell'istogramma in fase di scatto. A mio modo di vedere, nella fotografia outdoor, è l'unico mezzo a nostra disposizione per capire se una fotografia è correttamente esposta. Purtroppo la luminosità dei display non rende giustizia all'immagine e senza osservare l'istogramma è difficile capire se una fotografia è ben esposta o meno.

    Per correttamente esposta intendo una foto che abbia sia i bianchi, sia i neri. Tutto quello che c'è in mezzo non conta più di molto, se scatto in RAW basterà modificare leggermente le curve con Lightroom.

    Rock On!

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  11. io faccio foto con l'iphone, c'è l'app per vedere gli istogrammi? adesso vado a vedere

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  12. intanto vi ringrazio tutti per aver scritto il vostro istopensiero.
    Interessante quanto scrivete, interessante.

    Con alcuni di voi sono d'accordo, con altri no e con altri a metà. Ma quel che penso io direi che non conta nulla.
    Andiamo avanti andiamo avanti.

    Con un'altra domanda: ma quando state per fare click, in teoria, dovreste avere in mente il risultato che intendete ottenere. E credo che si possa parlare di un risultato visivo. Non credo voi abbiate in mente un istogramma da ottenere (per spiegarmi meglio).
    Allora, dopo aver fatto "click" e dopo aver visto sul display cosa avete combinato, perchè guardate la versione matematica dello scatto ? Intendo l'istogramma.
    Insomma, mi verrebbe da dire "o vedete quel che volevate fare o vedete che non ci siete riusciti".

    No ? La faccio troppo semplice ?
    ;)

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  13. La fai giusta Fabio!
    E se "non ci siamo riusciti" allora è tempo di capire perché e magari, tra le varie considerazioni, potrebbe essere anche il caso di guardare l'istogramma (e il tempo di scatto, e il diaframma, e la sensibilità, e da dove cavolo arrivava la luce, e porca miseria allora sono proprio rincoglionito, e ma come faceva Bresson a farla così, etc etc etc...)

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  14. confermo ci sono gli istogrammi sull'iphone. allora potrei mettere del nastro isolante sul display della reflex e fare gli scatti in anteprima sull'iphone, se poi l'istogramma è giusto li rifaccio con la reflex, un pò come quando si montava il magazzino di polaroid sulle macchine a pozzetto... figo

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  15. anonimo... siccome io lo so chi sei e siccome so che non parli da sprovveduto... ESCI DA QUESTO CORPO E DICHIARATI A NOI ! :))))
    Altrimenti ti vengo a prendere a casa ;)

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  16. Ok, nessuno si aggiunge, allora dico la mia:
    io l'ìstogramma non lo uso.
    Francamente faccio anche fatica a capirlo ma questo è un mio problema derivante dalla poca simpatia del mio prof di matematica all'Arti e Mestieri.

    E mi domando perchè sia stato inventato, oltretutto.
    Gli occhi ! Non facciamoci fregare dalla tanta, troppa e soprattutto superflua tecnologia che abbiamo intorno.
    Più ci abituiamo ad usarla e ad abusarla e più i nostri occhi, e le nostre menti, si riposeranno, serene e tranquille.
    E freneremo la creatività.

    Scattate foto. Con la reflex, con la compatta, con l'iphone o con la Diana.
    L'istogramma non è nulla.
    Se la foto comunica bene, altrimenti è ora di farne un'altra.
    E se comunica lo fa indipendentemente dalla bontà o schifezza di un istogramma, di un livello o di una curva.

    L'istogramma non serve. A nulla.

    ecco i miei 2, e non di più, cents.

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